Scuola e disabilità: quali scenari per l’anno scolastico 2010-11
Nello scorso mese di luglio, con l'assegnazione a livello regionale e la conseguente
ripartizione provinciale delle risorse per il sostegno scolastico (Ufficio Scolastico Regionale
- Prot. n. MIUR AOODRLO R.U. 12677, 28 luglio 2010) si è attivato quel processo che,
ogni anno, serve a definire la dotazione organica dei posti per il sostegno scolastico per
ogni singola realtà scolastica.
Dal documento di assegnazione dei posti di sostegno in Regione Lombardia di
quest’anno si rileva che in tutte le province c'è un peggioramento del rapporto numerico
insegnanti/alunni certificati; complessivamente sul territorio regionale si è passati da 1 su
2,321 dell'anno scorso all'attuale 1 su 2,459. In pratica a fronte di un aumento di circa
1830 certificazioni c'è stato un aumento di 95 cattedre, se si fosse mantenuto lo stesso
rapporto dell'anno scorso (comunque superiore a quel 1 a 2 previsto dalla finanziaria di
alcuni anni fa) l'aumento avrebbe dovuto essere di circa 780 cattedre.
Per quanto riguarda la provincia di Brescia si è passati da 1su 2,285 dell’anno
scolastico 2009/10 a 1 su 2,482 con l’assegnazione di 1285 posti di sostegno attivabili per
i 3215 bambini e ragazzi disabili iscritti cioè una perdita, fatte le dovute proporzioni, di
circa 112 cattedre. Questo significa che, applicando in maniera esclusivamente
matematica questi rapporti, in una direzione didattica / istituto comprensivo in cui
sianoiscritti 22-23 bambini/ragazzi con certificazione di handicap si perde praticamente una
cattedra.
Purtroppo non è una situazione nuova, è da alcuni anni che prosegue un trend di riduzione delle
risorse disponibili con il rapporto insegnanti alunni che è progressivamente peggiorato passando
da 1 su 1,94 dell’A.S. 2006/07 a 1 su 2,06 nel 07/08, 1 su 2,11 nel 08/09, 1 su 2,28 nel 09/10
fino all’attuale 1 su 2,48: è come se in questi 5 anni si fossero persi 372 insegnanti di sostegno,
il 29% delle risorse di personale disponibili.
E’ poi nelle competenze dell’Ufficio Scolastico Provinciale ripartire le risorse disponibili
tenendo in considerazione gravità dei casi e complessità delle specifiche strutture scolastiche
ma, date le premesse, tutto ciò rischia di concretizzarsi semplicemente nel tirare una coperta
comunque (sempre più) corta.
Una visione più ottimista rispetto alle prospettive per l'anno scolastico 2010-11 sembrerebbe
venire da quanto contenuto nella Circolare Ministeriale n. 59 del 23 luglio 2010 che, nel capitolo
relativo ai posti di sostegno, ricorda, in applicazione della sentenza n. 80 del 22 febbraio 2010
della Corte Costituzionale, "la possibilità di stabilire ore aggiuntive o posti di sostegno" al
fine di "assicurare una specifica forma di tutela ai disabili in condizione di particolare gravità"
e raccomandare "la massima attenzione nella costituzione delle classi con alunni disabili, nel senso
di limitare, per quanto possibile, in presenza di grave disabilità, la formazione delle stesse
con più di 20 alunni". Purtroppo lo stesso testo della Circolare e le norme, spesso di rango
superiore, che sono richiamate al suo interno, di fatto fortemente orientate al contenimento/riduzione
della spesa, rischiano porre le premesse perchè queste indicazioni restino solo sulla carta; è
difficile pensare infatti che sull’attivazione di posti in deroga non pesi l’affermazione
che “…anche i posti di sostegno concorrono a raggiungere l’obiettivo di contenimento della spesa …” o
che la necessità di istituire una nuova classe per rispettare, in presenza di un alunno con grave
disabilità, il limite di 20 iscritti si coniughi senza conflitti con l’affermazione che “l'istituzione
delle predette classi deve in ogni caso far conseguire le economie previste” (dal D.P.R. n. 81 del
20/03/2009 citato nel testo della circolare)
Se è vero che la qualità dei percorsi scolastici e dell'integrazione non si misura semplicemente in
base alle ore di sostegno disponibili e che molti altri fattori entrano in gioco (formazione del
personale, organizzazione complessiva della scuola, disponibilità al coinvolgimento degli insegnanti
della classe, ecc.), è difficile pensare che tutto ciò non avrà una ricaduta negativa sull'offerta
scolastica verso i bambini/ragazzi disabili iscritti e verso le loro famiglie.
Ogni anno l’avvicinarsi dell’inizio della scuola pone spesso i genitori di bambini e ragazzi disabili
in una condizione di incertezza, molto spesso infatti l’effettiva situazione in cui si svolgerà l’anno
scolastico di tuo figlio la scopri se non il primo giorno di scuola nei giorni immediatamente
precedenti, e di preoccupazione: chi seguirà mio figlio?... per quante ore?… resterà tutto l’anno
o cambierà?… mio figlio troverà una situazione accogliente e positiva?...
Come associazione impegnata nell’ambito della disabilità, in particolare verso persone con autismo,
condizione che già pone grossi problemi alle istituzioni scolastiche, e come genitori, non possiamo,
purtroppo, non prendere atto di uno scenario che sicuramente non va nel senso di ridurre incertezze e
preoccupazioni delle famiglie e con rammarico rileviamo come la scuola rischi di trasformarsi da istituzione
con cui collaborare nell’interesse e per il bene dei nostri figli a controparte rispetto alla tutela
dei loro diritti che vediamo messi in secondo piano a fronte di logiche esclusivamente di ordine economico