È noto a tutti che siamo in una profonda crisi economica e che tutte le sedi di governo della società
sono impegnate in un'opera di razionalizzazione delle spese. Così è anche per il Comune di Brescia.
Quello che sorprende è come spesso le iniziative mirate alla riduzione delle spese siano poco
pensate e finiscano per contenere elementi (spero non premeditati) di discriminazione e
disuguaglianza nei confronti dei cittadini più deboli, la cui partecipazione egualitaria alla vita
sociale, sancita dalla costituzione, implica spesso costi aggiuntivi.
Questo per genitori con figli disabili è un elemento di profonda preoccupazione. In questo senso porto alla
sua attenzione e a quella di tutti i lettori una limitazione introdotta dal Comune di Brescia alla frequenza
dei centri estivi da parte di bambini che necessitano di assistenza personale.
Da quest'anno per i centri estivi della scuola dell'infanzia e della scuola primaria è stato introdotto
un tetto massimo di bambini disabili che possono essere accettati da ciascun centro. Non solo: i
bambini che necessitano di assistenza possono iscriversi solo a due periodi, non di più. In caso
contrario, i genitori dovranno pagare direttamente l'assistente. Tutti gli altri non hanno limitazioni.
A ciò si aggiunge il fatto che, sempre nell'ottica di ridurre le spese, iniziative simili ai centri ricreativi
estivi messe in atto da altre organizzazioni (campi sportivi), da quest'anno non riceveranno dal
Comune alcun sostegno economico, riducendo ulteriormente le possibilità di partecipazione e integrazione
dei nostri figli più deboli.
A mio avviso, tali decisioni sono veri atti discriminatori e spero vengano immediatamente corretti
dai responsabili comunali. Non la annoio con le mille motivazioni che rendono la gestione di questi
figli più complicata e quanto sia importante per loro essere integrati con altri bambini e seguiti da
personale preparato.
Forse sono pessimista, ma questi segnali sono estremamente preoccupanti.
I deboli sono visti sempre di più solo come un costo aggiuntivo... possibile che l'unica strategia
praticabile sia quella di penalizzare e discriminare i più deboli?
Dario Finazzi
Brescia