Prologo ...
..."Com'è che si fa una storia?"... "Però non con gli animali o quelle cose li, ... se dovessi raccontarla a mio figlio dovrei trovare qualcosa che gli interessa"..."Anche con il mio... per interessarlo dovrei usare qualcosa che ha a che fare con lo sport..."
Il grande calciatore
Di lui non si sapeva molto ... anzi per dirla
tutta non si sapeva quasi niente. Veniva da un paese piccolo e lontano, di
quelli che anche se ti dicono il nome, dopo cinque minuti non te ne ricordi
più.
L'unica notizia era stata riportata da un giornalista che era atterrato in quei
luoghi per un banale guasto al suo aereo durante un viaggio di lavoro e che era
ripartito poche ore dopo. In quella breve permanenza aveva comunque trovato di
che scrivere un articolo, così, tanto per non perdere tempo.
E ora quell'articolo era nelle mani del Mister. Vi si raccontava di un
grandissimo sportivo, un calciatore (ma su questo punto il giornalista non era
stato tanto preciso), a cui erano stati dedicati giorni e giorni di
festeggiamenti i cui rumori giungevano fino all'aeroporto. Era ritenuto così
importante che in ogni città di quel paese c'era una via o una piazza o un
monumento a lui dedicati. Si diceva fosse capace di fare goal da cento metri e i
suoi tiri erano così potenti da piegare le mani dei portieri senza deviare e
riuscivano a bucare la rete ....
"LO VOGLIO!!!!" continuava a gridare il Mister sventolando l'articolo.
La sua squadra non andava un gran che ... per dirla tutta nell'ultima stagione
era stata retrocessa ... ma anche in quella prima, e anche in quella prima
ancora e anche in quella prima .... "Sarà il nostro numero 10!"
La prima partita sarebbe stata di li a pochi giorni e tutto fu organizzato in
fretta e furia ... non ci fu neppure il tempo di cercare un interprete ....
"Ma tanto il calcio è calcio dappertutto" pensava il Mister.
Così "il 10" (il suo nome vero era un'altro ma era così complicato e
lungo che tutti quanti avevano cominciato a chiamarlo semplicemente "il
10") non fece quasi in tempo a scendere dall'aereo che si ritrovò allo
stadio in maglietta pantaloncini e scarpe da calcio.
In molti erano venuti a vederlo, incuriositi dal suo arrivo, e lo stadio era
pieno di gente.
Ecco inizia la partita ....
... La prima palla per "il 10"
..."ma che fa?" ... corre verso la sua porta ... si prepara ... tiro
...
GOOOOOAL ... nella porta sbagliata! Tutti si guardarono allibiti.
Così una volta, e un'altra, e un'altra ancora .... e ora che fa?... prende la
palla con le mani e corre ... ma non è calcio, è rugby!!! Non vale!!!
Cercarono di chiamarlo, di fermarlo, di spiegargli .... ma nessuno conosceva la
sua lingua e lui continuava come una furia scatenata! Effettivamente le sue
erano azioni splendide ... i tiri potenti ...
La partita finì 100 a 1 ... per gli altri! (ma solo perchè un difensore
dell'altra squadra, confuso da quanto stava accadendo, fece autogol pensando che
si fossero scambiati i portieri!)
Inutile dire come la prese il Mister .... gridava talmente forte che alcuni dei
presenti dovettero andare in Ospedale per lesioni al timpano (e il massaggiatore
dovette farsi dare anche dei punti alla mano dopo che il Mister, in un momento
d'ira, iniziò a morderla)
Nei giorni successivi tutti cercarono di chiarire le cose con "il 10"
ma ... tutto inutile. E' che proprio non ci si riusciva a capire e lui
continuava imperterrito a giocare a modo suo ... stupendosi anche del fatto che
gli altri fossero così "strani".
Non c'era proprio modo .... o forse sì?.... Non sapendo proprio più che fare
decisero di provare una trasferta al suo paese ... "ci sarà ben qualcuno
laggiù che conosce la nostra lingua" ... "Ormai per questa stagione
è nostro, vediamo se almeno riusciamo a cavarci qualcosa!" pensava il
Mister.
Quando arrivò l'aeroplano c'era una grande folla in festa ad attenderli. Tutti
con cartelloni e ritratti del loro eroe, "il 10".
Vennero subito accompagnati allo stadio per una amichevole con la nazionale del
posto e .... stupore! tutti giocavano come "il 10" .... lentamente
durante il primo tempo iniziarono a capire quello strano gioco ... per fare goal
bisognava tirare nella propria rete, il portiere doveva mettercela tutta per difendere
la propria porta altrimenti era rigore ... da tirare nella porta degli
avversari, si poteva prendere la palla con le mani ma
solo nell'ultimo quarto d'ora e se c'era il sole (di notte o con le nuvole no),
gli "attaccanti" difendevano la porta dell'altra squadra e i
"difensori" attaccavano la propria ....
Alla ripresa la squadra sembrava trasformata ... va bhè, non era proprio come
il calcio a cui erano abituati ... ma era divertente, capite le regole ci si
poteva giocare insieme ...
Fu una grande partita e le feste che ne seguirono furono le più grandi mai
avvenute a memoria del più anziano degli abitanti ... Anche il Mister si
divertì a tal punto da decidere di iscrivere la squadra al campionato locale
...
Una stagione esaltante ... risultati strepitosi ... e buona parte del merito
spettò proprio a lui, "il 10", ai suoi tiri e alle sue azioni ....
Ma anche agli altri che, per il piacere di giocare insieme avevano accettato di
cambiare le loro regole del gioco.