COSA
NON FAREBBE UN PADRE
...
c’era una volta un padre, che aveva tanti figli,
ma tanti di quei figli
che sfido il più cervellone tra voi
a contarne la millesima parte senza confondersi...
…
lui, però, se li ricordava tutti, uno ad uno li riconosceva
e di ciascuno si curava personalmente...
...
aveva persino provveduto a mettere al fianco di ognuno,
senza che il figlio se ne accorgesse,
un collaboratore fidato, che aveva chiamato “angelo custode”,
che lo affiancasse
affinché non si perdesse né corresse qualche pericolo...
...
e lui, il padre,
se ne stava tutto il tempo
(di quello ne aveva da vendere),
affacciato alla finestra
a guardarseli questi figli...
…
e a goderseli...
…
quanto li amava...
Un
bel giorno,
come al solito, stava dando la sua occhiata in giro,
quando vide
un suo figliolo
che si guardava attorno, un po’ “svagato”,
e se ne andava in giro per il mondo
da solo,
in mezzo agli altri che lo ignoravano o lo guardavano storto
(non sono tutti figli esemplari!)...
…
“ma dove diav... ehm... ma dov’è l’angelo?!... io lo faccio...”
... mentre stava imprecando (si fa per dire) contro il custode, lo vide,
accovacciato ad un angolo della strada, stravolto e piagnucolante
– “ma cosa ho fatto di male io per essere condannato ai lavori
forzati?...” -,
stava per rimproverarlo ma,
in quel momento, con la coda dell’occhio,
vide il bambino che,
cambiando improvvisamente direzione,
attraversava una strada frullando le dita davanti agli occhi,
di seguito ammollava un calcione – “... ma dov’e quella disgraziata di tua
madre?...” –
a una distinta signora a passeggio,
tirava giù due biciclette (senza ciclista, per fortuna),
s’arrampicava, saltellando all’indietro,
su una scala a pioli
e, per finire,
cominciava a dondolarsi sulla pancia,
sfarinando la terra dei gerani,
sul parapetto di un balcone...
“porc...
ehm... stai attentoooooooooooooo!!!!!!!!!
Oddio
(!),
bisogna correre subito ai ripari
sennò questo qui lo perdo
e poi uno così quando lo ritrovo?!...
… ce ne sarà uno su mille a far tanto”...
...
prese la sua agenda personale,
fece tre telefonate, due parole e una raccomandazione...
…
et voilà...
…
nell’arco di qualche secondo arrivarono al suo cospetto
sei giovanotti dagli occhi a mandorla,
stazza considerevole,
muscolatura esplosiva,
agilità straordinaria,
sguardo acuto
e intelletto fino,
provvisti delle più moderne attrezzature
per il soccorso individuale
e per la prevenzione delle catastrofi...
“BENE!!!”
disse
il padre
“per questo mio prezioso figlio ho scelto voi:
da ora in avanti sarete incaricati della sua custodia...
… farete turni brevi, quattro ore al giorno ciascuno:
vi voglio sempre al massimo della forma e della lucidità!...
… avrete a vostra disposizione, qui a casa mia,
IL QUARTIER GENERALE DELLA SQUADRA SPECIALE
dove troverete quanto vi serve per svolgere al meglio il vostro compito...
…
e ora,
AL
LAVORO!!!!!!!...
...
e fu così che, quel giorno, i terribili guerrieri Ninjia entrarono in
paradiso...